1)
Dizion. 4° Ed. .
VENA
Apri Voce completa
pag.218
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
VENA.
Definiz: | Vaso, o Canale che riporta il sangue dalle parti al cuore. Nel plurale si usa vene, e veni. Lat.
vena. Gr. φλέψ. |
Esempio: | Dant. Inf. 1. Ch'ella mi fa tremar le vene, e i polsi. |
Esempio: | E Dan. Purg. 23. Che menò Cristo lieto a dire Elì, Quando ne
liberò colla sua vena (cioè: col suo sangue) |
Esempio: | E Dan. Purg. 25. Sangue perfetto, che mai non si beve
Dall'assetate vene, si rimane. |
Esempio: | Petr. canz. 18. 3. Che 'l sangue vago per le vene agghiaccia. |
Esempio: | E Petr. son. 169. E sì le vene, e 'l cuor m'asciuga, e sugge,
Che 'nvisibilmente i' mi disfaccio. |
Esempio: | Libr. Masc. Quando vuogli trar sangue da' membri d'entro, dà della saetta nelle
mezze vene. |
Esempio: | Bocc. nov. 65. 19. E' convien del tutto, ch'io sappia chi è il prete ec. o io ti
segherò le veni. |
Esempio: | E Bocc. nov. 73. 23. Non so a quello, che io mi tengo, ch'io
non le sego le veni. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 15. 225. Venuto il cerusico segatogli le vene, e messo in bagno
caldo, tutto fu uno. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 168. Cominciando da un sottilissimo velo, e da vene capillari, e
invisibili (quì per similit.) |
Definiz: | §. I. Vena, talora si prende per Arteria. |
Esempio: | Fir. As. 60. Già si vedea gonfiargli il petto, già era ritornato il polso entro
alle vene, ed era già ritornata l'anima al luogo antico. |
Definiz: | §. II. Vena, per Canaletto naturale sotterraneo, ove corre l'acqua. Lat. fistula,
vena. Gr. δόναξ,
αὐλός. |
Esempio: | Dant. Purg. 28. L'acqua, che vedi, non surge di vena, Che ristori vapor, che giel
converta. |
Esempio: | Bocc. g. 3. p. 6. Non so, se da natural vena, o da artificiosa ec. gittava tanta
acqua, e sì alta verso il cielo, che poi non senza dilettevol suono nella fonte chiarissima ricadea. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 36. La terra è tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di
vene, e di caverne. |
Esempio: | Petr. son. 173. Rapido fiume, che d'alpestre vena ec. Notte, e dì meco desioso
scendi. |
Esempio: | Alam. Colt. 1. 22. Ove discenda O di pioggia, o di vena onda, che apporte,
Dipredando l'altrui, de' colli il meglio. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 1. 6. Rapido fiume, che d'alpestra vena Impetuosamente a noi
discendi. |
Definiz: | §. III. Vena di metalli, o di pietre, si dice il Luogo, donde si cavano; e il Metallo stesso, dal
quale si cava la vena. Lat. fodina. Gr. μέταλλον. |
Esempio: | Com. Ne' monti di Lunigiana ec. li quali monti tengono vena di marmo bianco.
|
Esempio: | Petr. son. 184. Onde tolse Amor l'oro, e di qual vena, Per far due trecce bionde?
|
Esempio: | Pallad. cap. 4. Non abbia suo nascimento di luogo, dove sieno vene di metallo.
|
Esempio: | Ricett. Fior. 63. Si chiama scoria quello, che si separa dal metallo, quando nelle
fornaci è cotto insieme colla sua vena. |
Definiz: | §. IV. Vena, per similit. si dicono quei Segni, che vanno serpendo ne' legni, e nelle pietre, a guisa, che fanno
le vene nel corpo degli animali. Lat. vena. Gr. φλέψ . |
Esempio: | Tes. Br. 3. 6. Tutte le travi, e gli arcali del tuo edificio sia tagliato di
Novembre, o almeno infino a Natale in tal maniera, che n'esca tutto l'umidore, che è nelle vene del legno.
|
Esempio: | Cr. 2. 4. 11. Le vie, per le quali va il nutrimento nelle piante, son dette veni.
|
Esempio: | E Cr. num. 12. Cotale è la disposizion delle veni nelle
piante. |
Definiz: | §. V. Vena, per metaf. vale Copia, Fecondità, Abbondanza. Lat. vena, copia. Gr.
. εὐφορία. |
Esempio: | Petr. son. 251. Secca è la vena dell'usato ingegno. |
Esempio: | E Petr. cap. 10. La lunga vita, e la sua larga
vena D'ingegno pose in accordar le parti. |
Definiz: | §. VI. Vena, per Disposizione, Talento. |
Esempio: | Ar. Sat. 6. Ride il volgo, se sente un ch'abbia vena Di poesía. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 51. Però non siate voi meco adirati, Se non m'avete trovato di
vena Questo cavallo a darvi per tesoro. |
Definiz: | §. VII. Avere vena di dolce, si dice del vino, quando è tanto poco, che a pena si senta. |
Definiz: | §. VIII. Avere una vena di pazzo, o di dolce, vale Sentire alquanto del pazzo, o sciocco, o
scimunito. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 10. Ei debbe avere una vena di dolce. |
Definiz: | §. IX. Fare una cosa di vena, vale Farla di voglia. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 14. 188. E ben si paiono allo stile stentato, rotto, e non di vena, nè
d'un solo (il T. Lat. ha: non impetu, et instinctu) |
Esempio: | Lasc. Pinz. 3. 9. Abbiamo bevuto di tal vena, che mi convenne ritornar da una
volta in su pel vino. |
|